lunedì 30 agosto 2010

3 - IL TESTAMENTO SPIRITUALE DI NUCCIA

Il TESTAMENTO SPIRITUALE (cliccare) nel sito www.nucciatolomeo.it (cliccare)

TESTAMENTO SPIRITUALE

(spedito da Nuccia a Federico Quaglini un anno prima della morte. Sulla busta c’era scritto: Io ero il chicco di grano, di buon seme di Dio. Quel seme ha dato i suoi frutti. Li affido a te che sei il vento, l’alito dello Spirito Santo.) Nuccia ha scritto il suo testamento spirituale il 20 novembre 1995, lo ha letto il 31 gennaio 1996, registrato dalla signora Maria Spasari per Radio Maria. 


Catanzaro, 20 novembre 1995

Sento che l’ora della mia dipartita si avvicina e cresce in me il bisogno di prepararmi al grande incontro. Prima, però, mio Signore, fa che mi congeda serenamente dal mondo. Voglio salutare gli amici del mio Getsemani, fare loro le mie ultime raccomandazioni, ringraziarli per avere spezzato con me il pane della sofferenza, di avere parlato il linguaggio dell’amore.

Desidero consegnare loro il dono più grande della mia vita, la fede, che Tu gratuitamente, Signore, mi hai elargito, per comunicarmi la sapienza della Croce, farmi penetrare e accettare come servizio speciale il mistero del dolore. La fede è l’unico frutto della mia vita, un fiore prezioso alimentato nel silenzio dalla parola e profumato dall’acqua della grazia, mediante i sacramenti e la preghiera. Tu, Signore, non permettere che esso vada perduto, consegnalo per me ad altri fratelli, perché si propaghi come fuoco nel mondo per la salvezza delle anime.

Desidero poi salutare la natura, sfogliare per l’ultima volta il grande libro della vita, che mi ha sempre parlato della potenza, della grandezza, della bellezza, della sapienza e dell’amore di Dio. Concedimi, Signore, di vagare un po’ nella natura per sentire ancora l’odore dell’erba e il profumo dei fiori. Fammi stupire ancora una volta dinanzi ad un cielo stellato, ad un nido di rondine, ad una farfalla. Voglio abbracciare, in uno sguardo pieno d’amore, tutto il creato e benedirti, ringraziarti per ogni cosa, opera delle tue mani. E’ veramente commovente sapere che Tu, Padre buono, abbia fatto tutto per amore dell’uomo, tua creatura prediletta, e a lui tutto abbia donato e assoggettato l’universo! Grazie, Signore, per tanta tenerezza! La tua potenza d’amore faccia di me un cantore della tua grazia, trasformi il mio lamento in gioia perenne: un inno alla vita, che vinca la morte e sia messaggio di speranza per molte anime tristi. Il mio cuore esulta di gioia, se penso a Te, mio Dio.

Ora è giunto il momento propizio per innalzarti la mia ultima preghiera, la più pura, quella della lode, ed invoco l’aiuto dello Spirito e di Maria Santissima per saperti lodare e ringraziare. La mia ultima preghiera vuole essere un magnificat, una esplosione d’amore e di gioia, per le meraviglie, che Tu, Signore, ha operato nella mia vita. Questo canto gioioso sia anche per voi, miei buoni fratelli e sorelle, la vostra preghiera. Non piangete per la morte del corpo, ma per il peccato dell’umanità e adoperatevi per la pace, attraverso la gioia e l’amore di Cristo Gesù. Pregate e ringraziate il Signore, anche per me, perché Egli ha visitato la sua umile serva e l’ha trovata degna della sua grazia, della sua misericordia. Pregate così in memoria di me: “Grazie, Signore, per il dono della vita, grazie, perché mi hai predestinato alla croce, unendomi a Cristo nel dolore e ai fratelli nel vincolo indissolubile dell’amore.     

   Grazie, Gesù, per aver trasformato il mio pianto in letizia, per esserti costituito mio buon cireneo, mio sposo e maestro, mio consolatore. Grazie per aver fatto di me il tuo corpo, la tua dimora, l’oggetto prezioso del tuo amore compassionevole, delle cure e dell’attenzione di tanti fratelli. Grazie di tutto, Padre buono e misericordioso! Ti lodo, ti benedico e ti ringrazio per ogni gesto d’amore ricevuto, ma soprattutto per ogni privazione sofferta.

Voglio ringraziarti in modo particolare  per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e  di gratitudine, ed è stato per gli amici del mio Getsemani, esercizio di carità e di ogni altra virtù. Grazie, Signore, per tutte le mani, che mi hanno accarezzato e curato; grazie per i piedi, che sono venuti a trovarmi. Tutti sono stati per me le tue mani e i tuoi piedi, soprattutto quelli della mia dolcissima madre, rimasta, come Maria, sotto la croce  fino alla fine.

 Fa scendere sui fratelli e sulle mie sorelle le tue speciali benedizioni e grazie. Riempili dei doni dello Spirito Santo e infuocali di amore, perché continuino ad evangelizzare il mondo, con le opere di carità. E voi, amici miei carissimi, state lieti nel Signore, nel vincolo dell’unità: pregate e operate il bene. Siate custodi dei vostri fratelli e insegnate loro l’amore con la vostra stessa condotta. Siate saldi in tutto coerenti al vangelo, pieni di zelo e d’amore per tutti. Ricordate che dall’amore riconosceranno che siete di Cristo; solo dalle opere buone  molti saranno indotti a credere in Dio Amore. Solo l’amore salva. E un giorno tutti saremo giudicati sull’amore. Pregate allora perchè il Signore vi riempia del suo amore e vi rivesta dei suoi stessi sentimenti, per impiegare il vostro tempo fruttuosamente, lavorando nella vigna del Signore per l’edificazione del Regno. Ora termino: ogni volta che avrete bisogno di me, mi troverete tra i vostri ricordi. Sorridete sempre e ricordate che ogni volta che sorriderete, io sorriderò con  voi.  

Vi abbraccio e vi benedico nel nome del Signore. Nuccia.

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